Aria Rarefatta di Sandro Rossi
scala_real_2014

Scala Real 2014

Premessa

Dopo circa quattro mesi di allenamenti quotidiani, salendo e scendendo le montagne di casa, siamo finalmente arrivati alla data fatidica! Dico “siamo” e non “sono” in quanto questa volta ad accompagnarmi in questa spedizione sulle Ande boliviane ci sarà mio figlio Tiziano …


Al pensiero di questa compagnia sono allo stesso tempo entusiasta e preoccupato, mi rendo infatti pienamente conto che catapultare un ragazzo di diciassette anni in Bolivia per tentare la salita di ben sei montagne nella Cordillera Real sia un grosso azzardo … per più motivi:

  • la giovanissima età non è particolarmente indicata a notevoli e prolungati sforzi a quote elevate;
  • i disagi e gli imprevisti pesano a chi ha esperienza, ancor più ad un giovane alla sua prima spedizione;
  • le insidie sono molteplici, anche un banale virus intestinale può compromettere tutto …

Nonostante abbia preparato Tiziano al possibile insuccesso, le aspettative nella sua mente (e le speranze nella mia) ovviamente ci sono, ci mancherebbe! Si è allenato con me tutti i giorni, col bello e il cattivo tempo, e ora la speranza di raccogliere i frutti di tanto lavoro è più che lecita!

Quindi abbandoniamo, perlomeno per il momento, ogni preoccupazione! Si parte!!! Consapevoli che questa, a prescindere, sarà un'esperienza UNICA, che andrà ben al di là degli aspetti alpinistici, il fulcro di quest'avventura sarà il rapporto “padre <> figlio”, vissuto in un contesto quanto meno insolito, 24 ore su 24 per 28 giorni filati …

A farci compagnia c'è Angelo, l'amico di diverse spedizioni alpinistiche, di ritorno dal Perù nel 2011 aveva giurato che non sarebbe più uscito dalle Alpi, ma si sa che i giuramenti degli alpinisti, in questi casi, valgono quanto il due di picche … e infatti eccolo al nostro fianco, a 66 anni anagrafici ma forte e determinato come sempre!

 

Note geografiche

Per gli appassionati di geografia ... la
Cordillera Real si trova in Bolivia, che è uno Stato dell'America meridionale, situato nel centro del subcontinente. La superficie della Bolivia è di 1.098.581 km². Secondo il censimento svolto nel 2012 contava 10.027.254 abitanti. Confina a nord e ad est con il Brasile, a sud con l'Argentina e il Paraguay e ad ovest con il Perù ed il Cile. La Bolivia ha come capitale legislativa Sucre e come capitale governativa La Paz. Senza sbocchi al mare, nel 2010 ha stretto un accordo con il vicino Perù nel quale ha ottenuto per 99 anni l'uso del porto di Ilo. Si distinguono due grandi aree geografiche:

  • le terre orientali tropicali, i due terzi del paese, divise tra bacino amazzonico e l'area del Chaco;
  • le Ande, un terzo del paese, nella parte occidentale, costituite sia dalla cordigliera come dall'altipiano.


In Bolivia troviamo una natura incontaminata ed estremamente diversificata. Si passa dal Lago Titicaca alla Cordigliera Andina, dai deserti di sale più grandi e affascinanti del mondo (
il Salar de Uyuni è un enorme deserto di sale che, con i suoi 10.582 km², è la più grande distesa salata del mondo) alle lagune dalle acque dai mille colori brulicanti di vita animale. I bassopiani tropicali sono tributari del Rio delle Amazzoni e del Rio de la Plata. Questa enorme estensione di più di 700.000 km², è coperto da foreste tropicali pluviali, umide, monsoniche e secche. Inoltre, la Bolivia possiede la foresta tropicale secca più estesa al mondo nella regione del Chaco. Circa 250.000 km² sono savane alluvionali, pantani e savane secche. Esistono inoltre grandi laghi amazzonici, i più estesi della regione.


Le montagne della Bolivia si trovano nella parte occidentale del paese e comprendono numerose cime superiori ai 6.000 m. sul livello del mare. L'altopiano andino (chiamato Altiplano), con un'altitudine compresa tra i 3.500 m ed i 4.000 m è delimitato da due imponenti catene montuose: la Cordillera Occidental e la Cordillera Oriental (comprendente anche la Cordillera Real).

La Cordillera Real è una catena montuosa facente parte delle Ande, più precisamente della Cordillera Oriental. È situata in Bolivia ad est di La Paz, separata da altipiani dalla Cordillera Occidental. Misura 125 km di lunghezza e 25 km di larghezza. Conta 6 cime che superano i 6.000 metri di altezza e molte cime che superano i 5.000 metri. Poco distante troviamo il lago Titicaca, il lago navigabile più alto del mondo (3.812m slm). Popolata da comunità Aymara isolate, la cordigliera è un ambiente naturale incontaminato, il condor è ancora una vista comune.  

  

Note storico-archeologiche

Anche dal punto di vista storico e archeologico la Bolivia propone esperienze uniche (non per nulla vanta tanti monumenti dichiarati Patrimonio dell’Umanità). Tra La Paz (sede del Governo), storica e variopinta metropoli a poco meno di quattromila metri di altitudine, e il Lago Titicaca (il Lago Sacro degli Inca), per gli amanti della storia non mancano preziose città coloniali e siti archeologici di primaria importanza, come il sito archeologico di Tiwanaku (Cuna/culla del Mundo Andino), che custodisce piramidi, monoliti e templi risalenti alla cultura andina preispanica, un centro cerimoniale e politico dì una raffinata civiltà che esercitò un'enorme influenza sull'evoluzione delle culture andine e su quella inca in particolare.

   

Aspetti alpinistici e nome della spedizione

Ecco alcune immagini delle montagne che abbiamo in mente di salire:



Le salite saranno possibilmente tecniche, valuteremo comunque sul posto la situazione delle montagne, tenendo come obiettivo principale la SICUREZZA, per cui le vie che faremo per salirle lo sapremo solamente a consuntivo. Veniamo al nome della spedizione, "SCALA REAL" è un gioco di parole, REAL da Cordillera Real, il bellissimo tratto di Ande boliviane nel quale sono collocate le cime in programma, ma SCALA REAL richiama alla mente anche la scala reale del POKER, e da questo gioco d'azzardo arriviamo agli azzardi di questa spedizione, che come capirete leggendo questo diario, sono stati parecchi ... ne menziono due e poi vi lascio al racconto:

1. tentare la salita di 6 cime andine in appena 16 giorni, questo è il numero di giornate, delle 28 totali, dedicate alla parte alpinistica ...
2. far partecipare ad una spedizione così impegnativa un ragazzo di appena diciassette anni ...

 

Non solo alpinismo …

Tra una salita e l’altra staremo dal missionario Padre Topio nel paesino di Peñas, nei nostri intenti avremo intenzione anche di dare una mano in qualche attività parrocchiale. Padre Topio sta iniziando una scuola per guide di alta montagna nella splendida Cordillera real, per incentivare questo tipo di turismo, cercando di garantire un dignitoso sostegno economico a quei giovani che più sono disponibili a mettere a disposizione delle proprie comunità di origine i propri talenti. É il modo per ridare vita e futuro a luoghi destinati altrimenti ad una migrazione massiva verso la città (maggiori informazioni su www.mochilabolivia.org).


Partenza e arrivo in Bolivia

Venerdì 13 giugno
: la data di partenza è dettata dall'interessante differenza di prezzo dei voli aerei rispetto agli altri giorni adiacenti … evidentemente ci sono più superstiziosi di quanto pensavamo … fatto sta che scegliendo questo giorno siamo riusciti a risparmiare un bel po' di Euro …
  Raggiunto Angelo a casa sua a Bernate Ticino, carichiamo in macchina anche i suoi borsoni e materiale e partiamo alla volta di Linate. Ci imbarchiamo in perfetto orario, le tratte sono:


Sabato 14 giugno: arriviamo a La Paz dopo 31 ore da quando abbiamo lasciato casa … atterriamo all'aeroporto di El Alto, sono le 05:15 ora locale. L'altitudine provoca in molti passeggeri in fila per il visto malori e vomito, siamo a circa 4.070 m s.l.m., usciti dall'aereo che tramite la pressurizzazione corrisponde più o meno a 2.000 m di quota, aperto il portellone l'organismo si imbatte quindi immediatamente in un differenza di quota di più di 2.000 m … Noi stiamo comunque bene. Terminata la parte burocratica e recuperati i bagagli, usciamo; ad aspettarci troviamo Jenaro, la guida e capo dell'agenzia consigliataci da Padre Topio, e con cui avevamo preso accordi tramite email per la nostra spedizione.

La nostra idea era quella di non fermarci a La Paz ma di spostarci subito sul lago Titicaca, ma Jenaro ci consiglia di fermarci un giorno in quanto proprio oggi si celebra una delle feste più belle e popolari di tutto il Sud America, la “Festividad de nuestro Señor Jesùs del Gran Poder”, più brevemente chiamata “Fiesta del Gran Poder”, un misto fra una festa religiosa e un gran carnevale, una sfilata danzante di colori e d'allegria. Ogni rione di La Paz e ogni paese del distretto partecipa sfilando con tanto di costumi tipici, majorettes e banda musicale, una commistione di religione cattolica e antichi riti Quechua e Aymara.



 
Dopo aver preso alloggio in un silenzioso e centrale Hotel (15 dollari a testa con prima colazione compresa), usciamo e assistiamo anche noi alle sfilate della festa che passano proprio vicino a noi, sono più o meno le 9:00. Gli sfilanti sono tantissimi e sembrano instancabili, alle 21:00 stavano ancora sfilando ballando e suonando …

  

Acclimatamento


Domenica 15 giugno, ci svegliamo presto e dopo un'ottima e abbondante colazione lasciamo La Paz accompagnati da Julio, un simpaticissimo ragazzo che ci farà da guida turistica in questi alcuni giorni di acclimatamento sul Lago Titicaca. Il viaggio sembra eterno, più di 5 ore per fare poco più di 100km … per ora di pranzo arriviamo a Copacabana, non pensate al famosissimo quartiere di Rio de Janeiro …


siamo in riva al Lago Titicaca, in una graziosa cittadina di circa 15.000 abitanti, a 3.841 m s.l.m. (curiosità: il quartiere di Rio de Janeiro ha preso il nome proprio da questa cittadina boliviana … ). Mangiamo un'ottima trota fritta appena pescata e un paio d'ore più tardi ci imbarchiamo su un battello con destinazione Isla del Sol. Dopo un paio d'ore di navigazione ci troviamo sull'isola, nel bel bel mezzo di questo magnifico lago oceanico … in un rustico villaggio chiamato Challapampa. In attesa dell'ora di cena facciamo un giretto e saliamo sul punto più alto, a 4.070 m circa, e scattiamo delle foto panoramiche e scendiamo da un altro versante. Dopo cena scattiamo delle belle foto ad un tramonto spettacolare.


Lunedì 16 giugno: sveglia alle 6:15, dopo una sommaria toilette e una scarsa colazione prendiamo i nostri zaini e iniziamo un trekking panoramico denominato “El camino de l'Inca”, siamo praticamente nella parte più alta dell'Isla del Sol, con il Lago Titicaca sempre in splendida vista, e sullo sfondo la Cordillera Real.

Terminiamo il trekking arrivando al porticciolo di Pueblo de Yumani, da dove ci imbarchiamo per tornare sulla terra ferma. A Copacabana pranziamo, ovviamente di nuovo trota … stiamo facendo la cura del pesce … comunque cucinata sempre bene e con dei buoni contorni di verdure miste, dove prevalgono le patate … Lasciamo Copacabana, destinazione Peñas, il paesino dove incontreremo Padre Topio. Dopo alcune ore arriviamo alla parrocchia, il Padre non c'è ma un suo assistente è informato del nostro arrivo, ci assegna una camera e ci mostra dove sono i servizi e le docce, ne approfittiamo immediatamente.


Incontriamo Padre Topio a cena nella grande cucina della canonica, ceniamo insieme a lui e ai suoi aiutanti e volontari dopo aver recitato una preghiera di ringraziamento al Signore. Dopo cena parliamo con lui per diverse ore di vari argomenti, spaziando dall'alpinismo alla situazione della Bolivia, dalle sue attività alla povertà con cui si scontra quotidianamente … è una persona unica e carismatica con la quale il tempo vola nel sentirlo parlare … è ora di salutarci per la buona notte.


 

Martedì 17 giugno: giorno di acclimatamento nei dintorni di Peñas, al mattino ne approfittiamo per fare un po' di bucato, per scrivere le cartoline e per dare una mano al Padre in alcuni lavori in corso in parrocchia. Nel pomeriggio saliamo sulle colline sopra il paese, visitiamo una grotta piena zeppa di graffiti Aymara, ci alziamo ancora e percorriamo una lunga cresta dalla quale possiamo ammirare il Lago Titicaca da una parte e il gruppo del Condoriri e altre montagne della Cordillera dall'altra. Scendiamo per un percorso roccioso dove troviamo le stazioni di una bella e insolita Via Crucis. Arrivati nuovamente a Peñas trascorriamo il resto del pomeriggio a preparare il materiale alpinistico, domani si inizia …


 

Salite


Mercoledì 18 giugno: dopo aver fatto colazione con il Padre, andiamo insieme a lui in chiesa, recitiamo un'Ave Maria e alcune altre preghiere, ci da la sua Benedizione, dopodiché partiamo con un pulmino insieme al personale che Jenaro ci ha messo a disposizione, Edoardo, una guida UIAGM, e Santiago che sarà il nostro cuoco, domani ci raggiungerà anche Ramiro, un aiutante guida (non sapendo come reagirà Tiziano sotto continui sforzi a quote elevate, avevamo concordato di avere oltre ad una guida anche un aiutante, nel caso io dovessi tornare indietro con Tiziano, accompagnati dall'aiutante o dalla guida, non sarebbe giusto coinvolgere anche Angelo a tali rinunce … ). Dopo un paio d'ore arriviamo in una zona chiamata “La Rinconada”:


 
qui troviamo dei contadini che all'occorrenza si prestano al trasporto materiale con i loro asini. Pranziamo, carichiamo gli animali e partiamo alla volta del campo base del Condoriri, campo in comune alle 3 montagne di cui tenteremo la salita nei prossimi 3 giorni:

1. Cerro Ilusion    (5.250m)
2. Pequeño Alpamayo (5.370m)
3. Cabeza de Condor (5.648m)



Il percorso è accompagnato dalla bellissima vista della Cabeza de Condor e da parecchi lama che pascolano insieme a delle pecore, mentre i nostri asinelli trasportano per noi gran parte del materiale.
 

Dopo circa due ore arriviamo al campo base, a 4.700m circa, un luogo meraviglioso in riva ad un magnifico lago ricco di trote chiamato Laguna Chiar Khota. Siamo proprio sotto la Cabeza de Condor e da qui possiamo vedere anche la parte sommitale del Pequeño Alpamayo, a sinistra del Cerro Ilusion. Poco dopo arrivano anche gli asini con il nostro materiale, possiamo montare le tende e sistemare le nostre cose. Ceniamo presto in quanto domani dovremo alzarci alle 3:00 …


 

Giovedì 19 giugno: sveglia all'ora programmata, facciamo colazione (gli zaini li avevamo preparati la sera prima) e alle 4:00 partiamo in direzione del Cerro Ilusion. Tutto fila liscio, e alle 8:30 siamo in vetta, a 5.250m di quota; la salita non è stata banale, specialmente la parte rocciosa finale.

  

Dopo le foto di rito, dato che non tira vento e splende un bel sole, ci sediamo sui sassi della cima e ammiriamo il panorama, in particolare il Pequeño Alpamayo che è in programma per domani. Ci apprestiamo a scendere in quanto Tiziano sta soffrendo la quota e la stanchezza. Questa prima montagna è anche servita per vedere come il mio ragazzo avrebbe reagito oltrepassando i 5.000m … vista questa seppur passeggera reazione, decidiamo che Tiziano, e io che starò con lui, non faremo la direttissima ma tenteremo la salita per la cresta, mentre Angelo con l'aiutante guida, che dovrebbe arrivare oggi pomeriggio al campo base, proverà ad andar su diritto. A cena conosciamo Ramiro, l'aiutante che assicurerà domani mattina Angelo su per la direttissima, un giovane espansivo e simpatico. La sveglia per domani mattina è fissata per le 2:00.
 

Venerdì 20 giugno: non ho dormito, ho la gola in fiamme e probabilmente anche la febbre … prendo 2 aspirine e, dopo colazione, parto anch'io per la cima. Faccio una gran fatica ma riesco a tenere il passo, Tiziano non dimostra stanchezza o cedimenti. Continuiamo a salire, raggiungiamo la sommità del Tarijca a 5.250m.


Scendiamo per 150m per un tratto roccioso, dopodiché Angelo e Ramiro si dirigono all'attacco della direttissima, mentre Tiziano io ed Edoardo attacchiamo la ripida cresta, ci sono dei tratti a 50° di pendenza: 

 
 

In gola ho un vero e proprio incendio, ma la vista della bellissima cima ormai vicina da a tutti la carica per continuare, e alle 8:06 siamo finalmente in vetta! L'emozione che provo ad essere qui con mio figlio è grandissima.

 

Facciamo un po' di foto, mangiamo e beviamo qualcosa, dopo un quarto d'ora arrivano anche Angelo e Ramiro, sono usciti a ¾ della direttissima, percorrendo anche loro l'ultimo tratto di cresta. Ci scambiamo le congratulazioni e poco dopo iniziamo la discesa, per molti tratti con la faccia rivolta alla parete.


Alle 12:30 siamo nuovamente al campo base, stanchissimi ma molto soddisfatti per il risultato. La mia gola è un disastro e mi sento scottare … dopo pranzo prendo un'altra aspirina e provo a dormire un po'. La tentazione di non salire domani la Cabeza de Condor è molta … Anche Tiziano comincia a soffrire di mal di gola … vediamo come stiamo questa sera e in particolare domani mattina alle 2:00 … la cima di domani è alquanto tecnica e impegnativa, e per salirla sarebbe opportuno essere sani in forma e riposati, tutte cose che a noi mancano, ma la Cabeza, con i suoi 5.650m, è lì che ci stuzzica e ci invita a salirla … vedremo!
 

Sabato 21 giugno: ci svegliamo alle 2:00 come concordato, ad ascoltare la gola la febbre e le forze resteremmo nel sacco a pelo … ma non siamo venuti qui per dormire … quindi ci alziamo, facciamo colazione e alle 3:00 partiamo. Iniziamo a percorrere una ripida morena piena di detriti e sassi di ogni misura. Arriviamo già provati all'inizio del ghiacciaio.


Saliamo e giungiamo ad un canale inizialmente di neve con pendenza di circa 50°. Il tratto finale è ricoperto di ghiaccio vivo e per finire roccia.

 


Con molta difficoltà usciamo dal canale e sbuchiamo su una affilata e ripida cresta. Siamo stanchissimi, sia per lo sforzo ma soprattutto per il non star bene … piano piano comunque proseguiamo, e alle 9:55 siamo finalmente in vetta alla Cabeza de Condor, a 5.650m!

 

Anche oggi Tiziano ha stretto i denti, ha sofferto, e la ricompensa alla fine è arrivata! Io ormai sono completamente afono e chiaramente febbricitante … ma anch'io sono qui in cima! Dopo alcune foto e un po' di riprese video iniziamo la complicata e delicata discesa, alle 14:30 siamo comunque al campo base, accolti con i complimenti di tutti visto che la salita di quest'ultima montagna non è poi così frequente.

 

Domenica 22 giugno: ci alziamo alle 7:00, apriamo la tenda e troviamo 6 ÷ 7cm di neve fresca scesa durante la notte, se fosse venuta la notte prima probabilmente sarebbe saltato il tentativo alla Cabeza de Condor, salire su quelle pietraie con la neve sarebbe stato alquanto difficile e altrettanto facile scivolare e farsi male … Impacchiamo la nostra roba e facciamo colazione, aspettando che arrivi il sole e asciughi le tende prima di smontarle. Ne approfittiamo per fare le ultime foto e riprese, gli stessi scenari con la neve si sono trasformati, dando a tutto il paesaggio un aspetto invernale e selvaggio molto bello.

 

Io sto sempre peggio, il catarro ha ormai invaso anche le orecchie e faccio fatica a sentire … oggi comincerò a prendere l'antibiotico e vediamo come si metterà. Il sole nel frattempo ha fatto il suo dovere, smontiamo tutto e lasciamo questo splendido luogo. Arriviamo alla Rinconada, dove troviamo ad attenderci il furgoncino che ci porterà a La Paz. Passiamo da Padre Topio per prendere del materiale che avevamo lasciato in deposito, un saluto veloce (torneremo da lui più avanti) e via!

Alle 13:30 siamo a La Paz, torniamo all'Hotel Condeza visto che ci eravamo trovati bene, depositiamo tutto e andiamo a pranzo, con meno di 3 € a testa mangiamo una scodella di zuppa con del pane, un abbondante piatto di pasta e una buonissima trota fritta, il tutto accompagnato con della buona birra. Torniamo in hotel, ci laviamo e sbarbiamo e riposiamo un po', per la sera molta stanchezza se n'è andata e abbiamo tutti e tre un altro aspetto …

 

Lunedì 23 giugno: una notte trascorsa in un letto è stata veramente ristoratrice, ci alziamo e facciamo una buona e colazione e dopodiché usciamo a visitare La Paz. Dopo aver girato per il centro decidiamo di prendere la nuova teleferica che, con 3 bolivianos a testa (30 centesimi di € circa) ci porta nella zona di EL ALTO, da dove abbiamo una vista panoramica su tutta la città che, da qui, ha un aspetto a semicerchio e stratificata dall'alto in basso come dei gironi dantestichi dell'inferno …

 

torniamo in centro con un taxi e giriamo un po' quà e un po' là fino a ora di pranzo, troviamo un locale con il televisore, così mentre mangiamo possiamo guardarci anche una partita dei mondiali di calcio. Da un internet call center chiamo casa con pochi bolivianos, torniamo in albergo ci facciamo una bella doccia ristoratrice e prepariamo il materiale in quanto domani si parte nuovamente per la montagna.

 

Martedì 24 giugno: dopo colazione lasciamo in deposito parte dei bagagli all'albergo e paghiamo le 2 notti. Alle 9:00 come concordato con Jenaro vengono a prenderci, carichiamo tutto e partiamo alla volta dello:

4. Huayna Potosì    (6.088m)

L'idea è quella di tentare la Ruta Francesa, una specie di Nord della Presanella, traslata però verso l'alto di 2.000m … Dopo circa due ore di furgone arriviamo in un luogo che sento chiamare campo base, a 4.700m circa. Entriamo in una specie di rifugio e mangiamo un paio di panini prima di avviarci verso il Refugio del campo alto a 5.200m, dove arriviamo dopo meno di 2 ore di marcia, interrotta solo da due donne anziane che ci hanno fatto pagare la tassa di ingresso al parco, 10 bolivianos a testa.

 


Entrati nel refugio andiamo subito ad occupare con il sacco a pelo una branda ciascuno, vista l'alta frequentazione di questa montagna. Ceniamo presto in quanto decidiamo di alzarci all'una.

 

Mercoledì 25 giugno: alle 00:30 qualcuno accende la luce … a questo punto ci alziamo anche noi e ci prepariamo. Dopo aver colazionato e riempite le thermos, con calma partiamo, alla luce delle frontali. Indossiamo quasi subito i ramponi e iniziamo la salita. Tiziano in principio sale bene, ma come superiamo i 5.400m di quota va i crisi. Lui cerca in tutti i modi di tener duro … La Ruta Francesa in ogni caso salta per troppa neve, si sprofonda fino alla cintura … Proseguiamo ma Tiziano soffre sempre di più la quota, il non stare bene e l'accumulo di sforzi delle salite precedenti. Lo obbligo a darmi quanto ha di pesante nello zaino, sperando che alleggerendolo la situazione migliori, ma purtroppo non è così. Gli chiedo alcune volte se vuol tornare indietro ma insiste nel voler continuare. Aspetto ancora un po' e poi a 5.700m circa, vedendolo letteralmente trascinare i piedi verso l'alto, mi impongo e ci giriamo.

 


La giornata è splendida e io sto bene, ma non voglio lasciarlo solo con la guida nella sua prima defaillance e rinuncia alla vetta, so come ci si sente quando si deve rinunciare ad un traguardo … Potevo farlo tornar giù con la guida, ma sono suo padre, e un padre in certi momenti deve star vicino a suo figlio, VUOLE stargli vicino …

Angelo arriva in cima e al suo ritorno oltre ad essere dispiaciuto per Tiziano è alquanto contrariato con me, a suo modo di vedere non avrei dovuto sottoporre Tiziano ad uno sforzo così grande a diciassette anni … troppo presto secondo lui … Che quanto programmato sia faticoso impegnativo e con pochi recuperi non c'è dubbio, che un diciassettenne alla sua prima esperienza extraeuropea faccia più fatica per la sua giovanissima età è fuori discussione, ma io sono convinto che vista e vissuta nel modo giusto, per Tiziano saranno comunque momenti indimenticabili, che apprezzerà non ora, perlomeno non più di tanto, ma più avanti ne saprà cogliere la grandezza e ricchezza. Scendiamo ancora oggi e per sera siamo nuovamente a La Paz.

 

Giovedì 26 giugno: giornata di riposo prima di partire per la montagna più alta della Cordillera Real:

5. Illimani         (6.462m)


ci alziamo con tutta calma e dopo un'abbondante colazione passeggiamo per La Paz. Visitiamo i mercati all'aperto che sono praticamente a bordo strada:

 

frutta verdura carne pesce e perfino il pane, tutto viene esposto a contatto con il monossido di carbonio dei tubi di scappamento delle automobili che passano a pochi centimetri, insetti di ogni tipo e una miriade di agenti inquinanti vanno a condire quello che sicuramente andremo a mangiare anche noi di lì a poco in qualche ristorantino della città … ovviamente fotografiamo e filmiamo tutto, cercando di non urtare il volere e la sensibilità degli ignari attori … Approfittiamo per fare i primi acquisti, regalini da portare a casa. Dopo pranzo prepariamo gli zaini e tutto il materiale che dovremo portare con noi domani. Ceniamo spendendo per tutti e tre (bevande comprese) 80 bolivianos, meno di 3 € a testa … ultima passeggiata, doccia e a nanna, domani si parte per un nuovo tour de force … . 

 

  

Venerdì 27 giugno: sveglia alle 7:00, portiamo zaini e materiale nell'atrio dell'albergo, facciamo colazione e poi partiamo con un furgoncino stracarico di materiale. Lasciata La Paz la strada è tortuosa e sconquassata, ci abbassiamo di diverse centinaia di metri di dislivello seguendo il Rio Huaricunca, che ha scavato picchi e calanchi spettacolari, la zona si chiama “Canion de Palca”, subito dopo aver attraversato una valle chiamata “valle de las Animas”, con imponenti erosioni nelle pareti a forma di canne d'organo.

 

Dopo circa tre ore di tragitto arriviamo a Pinaya, un agglomerato di costruzioni di adobe immerse in bei campi coltivati; il clima è mite nonostante i 4.000 m slm e la vista di tutto il gruppo dell'Illimani rende questo luogo veramente incantevole.

 

Pranziamo qui a Pinaya, e poi partiamo verso il campo base, aiutati per il trasporto da alcuni abitanti che caricano parecchio materiale sui loro asini. Dopo circa due ore arriviamo ai 4.500 m slm del campo base, situato in un ampio e bellissimo prato, con ampia vista sia sulla vallata che sull'Illimani. Piantiamo le tende e ci sistemiamo. Dopo alcune ore assistiamo ad un magnifico tramonto, il primo da quando siamo in Bolivia. Ceniamo e poi, come viene buio, a nanna.


 


Sabato 28 giugno: oggi non abbiamo fretta, possiamo alzarci con calma, facciamo colazione, smontiamo tutto e saliamo per un sentiero roccioso e detritico. Dopo circa cinque ore e più o meno 1.000 m di dislivello, arriviamo al campo alto, chiamato anche Nido de Condores, a 5.500 m slm. Siamo letteralmente a due passi dal ghiacciaio, domani partiremo da qui con i ramponi ai piedi.

 

 

Decidiamo di mettere la sveglia all'una, per cui ceniamo prestissimo, prepariamo tutto per domani e ci infiliamo nel sacco a pelo. Il cielo è coperto,Tiziano è alquanto preoccupato, spera ovviamente di poter arrivare in vetta, cerco di fargli coraggio e allo stesso tempo di sdrammatizzare un'eventuale insuccesso. Proviamo a dormire …

 

Domenica 29 giugno: la sveglia suona inesorabilmente all'ora stabilita, facciamo colazione, riempiamo le termos e mettiamo nello zaino qualcosa da mangiare; prendiamo le picche, indossiamo imbrago e ramponi, ci leghiamo e partiamo, io con Angelo ed Edoardo, Tiziano con Ramiro. Tiziano vuol essere libero di andare alla sua andatura e, nel caso andasse ancora in crisi, non vincolare nessuno, ieri sera in tenda è stato categorico, io avrei continuato comunque vadano le cose per lui, vedremo … nel mio cuore spero proprio che Tiziano arrivi in vetta. L'ascensione è dura, quello che da sotto sembrava un panettone dalle dolci salite, si dimostra invece duro, le pendenze sono forti e continue, è una progressione che non da tregua … Fino a 5.900 m anche Tiziano tiene il passo, ma poi improvvisamente dice di non farcela più, vuol tornare alla tenda. Lo invito a non mollare, gli suggerisco di riposare più spesso, di bere e mangiare qualcosa, se anche così non avrebbe funzionato avrebbe sempre fatto in tempo a tornare indietro. So che Tiziano è in ottime mani, ma mentre proseguo la salita insieme ad Angelo ed Edoardo continuo a girarmi per vedere se prosegue o meno verso l'alto ... per il momento, seppur lentamente, Tiziano e Ramiro stanno salendo. Più saliamo e più la pendenza si accentua, ancora uno sguardo sotto di noi e … non vedo più le lampade frontali di Tiziano e Ramiro … il timore che fossero tornati indietro è alto … Anche per noi la fatica bussa sempre più forte nelle nostre gambe e nei nostri polmoni, saliamo un ultimo lungo tratto molto ripido e sbuchiamo sulla parte sommitale, più dolce da percorrere, in mezz'ora saremo in cima. Percorriamo un tratto di questa ultima fatica quando, in un momento di pausa, guardando dietro di noi, vediamo sbucare sul plateau sommitale Tiziano e Ramiro! La GIOIA che provo in questo momento è INDESCRIVIBILE! Edoardo e Angelo che gridano il nome TIZIANO, io che mi sgolo per gridare BRAVISSIMO! L'emozione mi provoca letteralmente un nodo in gola, non riesco a respirare e piango per la felicità che provo in questo momento! Se un giorno riuscissi ad arrivare in cima al K2 non proverei una QUANTITÀ di GIOIA come questa nel vedere Tiziano che a diciassette anni NON ha mollato … Arrivo in cima con Angelo ed Edoardo ma solo pochi minuti dopo arriva Tiziano con Ramiro! Li filmo mentre stanno per raggiungere la vetta, poi mollo tutto e corro incontro a loro, abbraccio e ringrazio Ramiro e poi abbraccio Tiziano, un lungo stupendo e ricambiato abbraccio! Ci scambiamo a vicenda i complimenti e le congratulazioni, siamo tutti molto stanchi ma soddisfattissimi per l'obiettivo centrato. In vetta fa freddo e soffia un forte vento, per cui dopo qualche ripresa e alcune foto ricordo, dopo un ultimo sguardo a 360° iniziamo la discesa.

 

Più in basso proviamo a scattare altre fotografie ma il vento continua a tormentarci. Arrivati al campo alto mangiamo qualche barretta e beviamo del thè caldo. Dopo un quarto d'ora, giusto il tempo per tirare il fiato, smontiamo tutto e scendiamo, l'idea è di riuscire ad arrivare a La Paz entro sera … Dopo un paio d'ore di percorso accidentato arriviamo al campo base, riposiamo ancora un po' e ci rifocilliamo in attesa che arrivino i campesinos che con i loro asini e cavalli ci aiuteranno a trasportare gran parte del materiale, un passaggio di consegne … da schiene umane a dorsi animali …

 

Proseguiamo la discesa e dopo più o meno un'altra ora siamo a Pinaya, sono circa le 15:45. Dopo un'ora e mezza arriva un furgoncino che ci riporta a La Paz, arriviamo nella capitale alle 19:30, dopo più 18 ore dalla sveglia al campo alto dell'Illimani … una giornata lunghissima e molto faticosa, ma altrettanto carica di emozioni e gioie uniche e irripetibili. Cena fugace, doccia torrenziale e, ovviamente, LETTO ! 


Lunedì 30 giugno: giornata di assoluto riposo, dopo una colazione abbondante usciamo e passeggiamo per le vie del centro, fotografiamo scene di vita quotidiana e prenotiamo per domani, in una delle tante agenzie turistiche, una visita al sito archeologico di Tiahuanaco. Incontriamo nel pomeriggio Jenaro, il titolare dell'agenzia che ci ha curato la logistica e l'organizzazione della nostra spedizione; ha voluto incontrarci per complimentarsi con noi ma anche per comunicarci che ci sono problemi con la nostra ultima vetta in programma, la montagna continua a scaricare pietre, a tutte le ore del giorno e della notte, e nessuna guida è disposta ad accompagnarci … tenendo come obiettivo principale la SICUREZZA, decidiamo quindi di sostituire l'Illampu con un'altra bellissima meta:

6. Ancohuma         (6.427m)


da questa montagna potremo ammirare in tutta la sua bellezza l'Illampu, ma senza correre il rischio di venire investiti da cadute di sassi …
 

 

Martedì 1 luglio: terminata la colazione aspettiamo nella hall dell'albergo che passino a prenderci per andare a Tiahuanaco. Alle 8:30 arriva un tipo un po' strano di nome Leo, ci accompagna a piedi ad un incrocio e ci aggrega ad altri turisti che hanno la stessa nostra meta. Poco dopo veniamo invitati a salire su un pulmino che lentamente ci porta a destinazione, arriviamo a Tiahuanaco alle 11 circa. Leo fa sia da accompagnatore che da guida all'interno del sito archeologico, non possiamo dire che abbia fatto bene, ne come accompagnatore ne tanto meno come guida … purtroppo abbiamo solo intuito l'importanza di questa civiltà precolombiana, sicuramente con una guida diversa avremmo compreso e apprezzato i diversi momunenti, come la “Porta della Luna”, o la “Porta del Sole”, così chiamata perché posizionandosi davanti ad essa nell'equinozio di primavera si può osservare che il sole sorge esattamente sopra la metà di questa porta.

 

 

Terminata la visita andiamo a pranzare e nel tardo pomeriggio ritorniamo a La Paz. Tornati in camera prepariamo il materiale per la prossima montagna e poi cerchiamo un locale per la cena. Nella passeggiata post pasto passiamo davanti ad una pasticceria con in vetrina delle invitanti fette di torta al cacao ripiene e ricoperte di panna montata, ci lasciamo tentare, entriamo e ci mangiamo una fetta di torta, accompagnata da uno schifosissimo caffè spacciato per espresso italiano …

  

Mercoledì 2 luglio: subito dopo essersi svegliato Tiziano sta male, vomito e dissenteria … non ci voleva proprio … la panna di ieri sera, che ad Angelo e a me non ha causato effetti indesiderati in quanto già assuefatti dai virus da precedenti viaggi, ha causato il finimondo nell'organismo di Tiziano … Corro in una farmacia, spiego l'accaduto e la dottoressa mi da 3 pillole (qui i medicinali si vendono sfusi … ) ne va presa una ogni 3 ore. Torno in camera e do a Tiziano la prima pillola, sembra uno zombi … Alle 10:00 il furgone arriva all'albergo e … comunque si parte … Tiziano sale davanti, ovviamente sconvolto …

 
 

per fortuna oggi è una giornata di trasferimento, un lungo viaggio che ci porterà da La Paz a Sorata, un paesino dove passeremo la notte prima di salire sulla montagna. Il viaggio è lungo e a mezzogiorno circa ci fermiamo lungo la strada e mangiamo trota fritta accompagnata da riso e patate come contorno. Tiziano mangia un po' di riso in bianco e beve della coca cola, bevanda che si dimostra benefica per il suo profondo malessere, più delle pillole acquistate in farmacia … Ripartiamo, e alle 16:00 circa arriviamo a Sorata. Troviamo alloggio in una struttura chiamata “Hotel Toro Bravo”, ad un quarto d'ora a piedi dal centro del paese. Tiziano si corica a letto distrutto e con lo stomaco sotto sopra … Ritento con la farmacia di Sorata … mi danno altre pillole, da prenderne una ogni 12 ore, da quest'indicazione presumo fossero degli antibiotici. Per cena anche Tiziano si trascina lentamente in paese, mangia qualcosa e prende la pillola con della coca cola. Decidiamo di comune accordo che domani mattina verificheremo le condizioni di Tiziano e, nel caso non stesse ancora bene, si sarebbe fermato a Sorata con persone fidate. Tutti noi ovviamente speriamo in un rapido miglioramento, assolutamente necessario in quanto domani bisognerà camminare per 6 o7 ore, arrivando a 5.000m di quota …

Giovedì 3 luglio: Tiziano dice di sentirsi meglio, facciamo una scadente pseudo-colazione, Tiziano ne approfitta per prendere la seconda pillola. Arrivano dal paese con un 4x4 Edoardo e Ramiro, carichiamo tutto il necessario e partiamo. Il fuoristrada ci porta un po' in alto, fino ad un insediamento di miniera di stagno. Qui troviamo dei portatori che ci daranno una mano a portare in alto buona parte del materiale. Zaini in spalla e via!

 

Tiziano è ancora molto debole, ma riesce a tenere il passo. Sostiamo in un bellissimo luogo chiamato “Laguna Chilata”, utilizzato come campo base per chi non è acclimatato all'alta quota. Proseguiamo e, dopo più o meno 6 ore, arriviamo al nostro 1° campo, chiamato “Laguna Glaciar”, un luogo incantato a 5.000m di quota dove piantiamo le tende. Tiziano per fortuna sta molto meglio. Dopo cena assistiamo ad un tramonto sublime, un mare di nuvole sotto di noi e il sole che si eclissa in questo insolito mare … tingendo di rosso i ghiacciai e le vette dietro di noi … sono momenti come questi che ti ripagano di tutte le fatiche e i disagi … istanti che non hanno prezzo …

  

Venerdì 4 luglio: dopo colazione smontiamo le tende e ci avviamo verso il campo alto. Ci abbarbichiamo su delle rocce, attraversiamo tratti di terreno instabile, e dopo alcune ore di marcia ci troviamo sul ghiacciaio, a 5.500m, siamo al campo alto. La temperatura è bassa e soffia il vento … montiamo le tende direttamente sul ghiaccio. Una grande roccia davanti a noi ci impedirà di godere di un altro tramonto, ma qui la bassa temperatura e il vento la fanno da padroni, per cui ceniamo prestissimo e ci infiliamo nel sacco a pelo. Dormire è impossibile col forte vento che scuote in continuazione le tende … cerchiamo quanto meno di riposare.


 

Sabato 5 luglio: ci alziamo alle 01:00 come concordato, le termos le avevamo riempite la sera prima. Ci vestiamo di tutto punto, mettiamo casco imbrago e ramponi, un paio di tazze di the prima di partire e poi via! In mezzo al ghiaccio e al vento … la composizione delle cordate è la stessa che per l'Illimani, Angelo e io con Edoardo e Tiziano con Ramiro, Tiziano non ha voluto cambiare questo schema ormai collaudato. Nel vento e nel buio pesto Edoardo perde la traccia, procediamo a … intuito … ogni tanto Edoardo e Ramiro si consultano, e poi si procede, superando crepacci e muri di ghiaccio. Ci spostiamo molto ma ci alziamo poco … Nel frattempo arriva quel tanto di luce da riconoscere le sagome delle montagne e alcune rocce di riferimento, quel tanto da raddrizzare il tiro … dopo circa mezz'ora siamo sulla via giusta. Iniziamo a incontrare pendenze significative, e nel frattempo si fa giorno. Arriviamo ai piedi di una parete di circa 200m di sviluppo e con 45° circa di pendenza; la affrontiamo con due piccozzini a testa. Sarà per la quota e per la stanchezza che comincia a farsi sentire, ma questa paretina sembra non finire mai … con un forte vento che ci da il tormento … Arriviamo in cima alla parete e vediamo la vetta, dobbiamo fare ancora 120m di dislivello, alcune centinaia di metri su una cornice di ghiaccio che sembra solida. Angelo ed io con Edoardo siamo davanti, ma Tiziano con Ramiro sono molto vicini a noi. Le raffiche di vento ogni tanto sono così forti che ci buttano a terra …

 

aspettiamo che si plachino un po' e poi riprendiamo finché, alle 8:30 circa, siamo in CIMA !!! Ci abbracciamo e filmo l'arrivo di Tiziano e Ramiro che giungono in vetta nemmeno un minuto dopo di noi ! Ci abbracciamo e gli faccio i complimenti. Anche questa volta mi viene il nodo alla gola per l'emozione e non riesco a respirare … Nonostante il vento, ci sforziamo di fare qualche fotografia in più che sull'Illimani, ma non resistiamo a lungo alla furia di Eolo …

 


e iniziamo la lunga discesa. Arriviamo al campo alto alle 12:30 circa. Mangiamo e beviamo qualcosa e decidiamo di scendere ancora oggi al paese di Sorata, per cui smontiamo tutto e proseguiamo con la discesa, che sembra non finire mai, probabilmente per l'accumulo di stanchezza … Alle 18:30 arriviamo alla miniera di stagno, dopo più di diciassette ore dalla partenza per la vetta …


 

nello stesso momento arriva il mezzo col quale scenderemo a Sorata, carichiamo tutto e per le 20:00 siamo in paese. Troviamo una topaia per 30 bolivianos a testa, poco più di 3 €. In una bettola troviamo un piatto di riso con una pseudo-cotoletta e della minestra per 20 bolivianos a testa … Dopo questa lauta cena andiamo a coricarci.

 

 

Ultimi giorni in Bolivia


Domenica 6 luglio: arriva un furgoncino che porterà Edoardo e Ramiro a La Paz, mentre noi ci fermeremo a Peñas. Carichiamo tutto il materiale e partiamo. Alle 9:30 siamo a Peñas, salutiamo Edoardo e Ramiro ed entriamo in canonica, ad accoglierci troviamo Padre Topio, che ci offre subito colazione e un buon caffè. Saputo come ci sono andate le cose in montagna si complimenta con noi dandoci affettuosamente delle bestie! Siamo arrivati in tempo anche per la Santa Messa, possiamo così ringraziare anche e soprattutto il Signore, per aver concluso senza incidenti la parte della nostra spedizione. Oggi a Peñas si celebra la festa della Madonna del Carmine, il nome popolare della festa è “Morenada”, al termine della Messa nel piazzale della Parrocchia si canta e si balla, con tanto di banda musicale …

 

 

Dopo aver fotografato e filmato la festa rientriamo in canonica e pranziamo con il Padre. Parliamo di molti argomenti e cogliamo la grandezza di questo prete missionario, che vive con i poveri e per i poveri. Ci espone i suoi progetti, quanto fatto e quanto ancora da fare, è evidente quanta pazienza costanza e determinazione deve avere per non cadere nello sconforto, e quanta tolleranza sia necessaria di fronte al forte ritorno dello sciamanesimo e delle credenze arcaiche in favore di Pachamama (Madre Terra) e di Inti (Dio Sole). Vorremmo continuare a parlare per giorni con una persona così carismatica, ma il tempo corre inesorabile, il sole tramonta e anche questa giornata volge al termine. Ceniamo insieme a dei pellegrini che hanno suonato alla porta della Parrocchia e accolte dal Padre. Fuori la festa prosegue, Padre Topio accoglie al caldo della canonica anche i figli dei campesinos che instancabilmente continuano a ballare e a bere birra … . offre loro una cioccolata calda, della frutta e una branda nel caso i genitori non li reclamassero fino al mattino successivo …

 


Lunedì 7 luglio
: ultime ore a Peñas, che cerchiamo di sfruttare a pieno restando in compagnia del Padre. Alle 10:00 arriva il mezzo che ci porterà a La Paz. Ci salutiamo con grandissima commozione e abbracci, sperando di incontrarci quest'autunno quando verrà in Italia. Partiamo e per mezzogiorno siamo a La Paz. Dopo pranzo andiamo in camera con l'intento di fare un pisolino, ma la stanchezza prende il sopravvento e tutti e tre dormiamo profondamente fino ad ora di cena …

 

Martedì 8 luglio: ultimo giorno in Bolivia! Domani si tona a casa!!! La giornata è dedicata alla ricerca e acquisto di regalini e souvenirs da portare a casa ai nostri cari e amici. Tra le stranezze di questo paese troviamo anche, nella piazza del governo ... un orologio con le ore al contrario ..........

 




Mercoledì 9 luglio: lasciamo la Bolivia e torniamo a casa, anche se una parte del nostro cuore rimarrà qui per sempre ...

 

 
 

... Oltre l'alpinismo ...

Viaggi come questi vanno al di là del puro aspetto alpinistico, le cime programmate sono la molla che danno il VIA all'avventura, quando poi sei a contatto con la realtà locale e con i campesinos ti accorgi che come sempre c'è un aspetto umano altrettanto (o forse più) importante, basta aprire gli occhi e guardare leggermente oltre il proprio naso per vedere con quanta fatica e altrettanta dignità vivono queste popolazioni, una sopravvivenza basata su agricoltura di sussistenza, eppure affiancata da una serenità e una tranquillità che noi occidentali abbiamo perso da decenni. I ritmi sono scanditi dal sole e dalla luna, tutti i lavori sono svolti a mano e con l'aiuto degli animali, l'aratura con i buoi ne è l'esempio più eclatante, a me raccontata e mai vista realmente se non qui e in Perù. Altre immagini d’altri tempi sono la filatura a mano della lana da parte delle vecchiette, o il bucato fatto a mano in riva ai ruscelli, o … potrei continuare con molti altri esempi.


Tutte le persone incontrate erano comunque serene e gioiose, e salutavano volentieri noi gringos, nonostante la palese stanchezza sorridevano al nostro passaggio, anche al tramonto dopo una dura giornata di lavoro; le donne vengono in città e per strada improvvisano dei mercati dove vendono i prodotti del loro sudore e delle loro fatiche, patate, mais, granturco sono i principali articoli in vendita. Spesso capita di vedere bancarelle fatte di una coperta appoggiata sul marciapiedi e dove queste donne sono talmente stanche che si addormentano sopra le loro verdure … .


Gli sguardi dei bambini sono quanto di più espressivo si possa vedere, hanno occhi che sembrano delle preziosissime perle nere e i loro sorrisi sono quanto di meglio si possa ammirare.

 

 

Una menzione pienamente meritata va anche all'opera di Padre Topio (Padre Antonio Zavatarelli) e ai numerosi volontari italiani che lo supportano e operano silenziosamente e costantemente in favore dei più poveri, prestando assistenza familiare e sanitaria alle persone sole anziane e abbandonate, o avviando attività formative che in futuro si spera genereranno lavoro.

 


Qui sotto trovate i links di 3 video che evidenziano lo Spirito della spedizione, commissionati dall'azienda amica GM SPORT e prodotti dai bravissimi Elena e Angel della Kottom Films, pubblicati su YouTube:

simpatica anteprima
prima puntata
seconda puntata


Mentre qui sotto trovate il link al video della puntata del 28/12/2014 di "Il mondo insieme", programma condotto dalla bravissima e simpaticissima Licia Colò su TV2000, Tiziano e io siamo stati onorati di essere chiamati come ospiti di questa prestigiosa trasmissione, per rivedere la parte di puntata con noi come ospiti basta cliccare sull'immagine qui sotto:

Ringraziamenti

Un enorme GRAZIE va a mia moglie
MARILENA e a mia figlia VALENTINA, che ci hanno sempre sostenuto e hanno sopportato la nostra lontananza con le relative apprensioni e preocupazioni: ringraziamento che allargo a tutta la mia famiglia e tutti gli amici che ci vogliono bene e che ci hanno incoraggiato in ogni momento.

 


Un GRAZIE particolare all'amico fraterno Angelo, senza di lui non so se sarei nemmeno partito, la sua presenza mi ha dato la serenità necessaria per affrontare quanto siamo andati a fare.

Ma il GRAZIE più grande va a mio figlio Tiziano, l'esperienza che abbiamo condiviso è unica e irripetibile, sono convinto che in futuro
vivremo altri momenti simili a questi, ma la prima volta è quella che rimarrà ad entrambi maggiormente nel cuore, e sono certo che quando Tiziano sarà non solo padre ma addirittura nonno, e io ovviamente non ci sarò più ... , la storia che maggiormente racconterà ai suoi nipotini, sarà di quella volta - tanti anni fa - che con il suo papà andò in Bolivia e .................

Concludo ringraziando giustamente tutti gli SPONSOR che in varie forme e modi mi hanno sostenuto:

PRIMARY SPONSOR: TRENTINO Spa
   La società di marketing territoriale che promuove l'immagine del Trentino, occupandosi delle relazioni esterne e dei rapporti con i media, collaborando con gli operatori di promozione turistica locale, oltre che nel turismo, nello sport, nella cultura, nell’artigianato e nelle produzioni di qualità.
       
 
TECHNICAL SPONSOR: GM  SPORT   Primaria e storica società che produce calze tecniche per ogni tipo di SPORT, dal tennis all'alpinismo d'alta quota. Gli ottimi capi forniti ci hanno salvato i piedi da potenziali congelamenti.


   geboMOUNTAIN
TECNICAL  PERFORMANCE

Olimpea

  Primaria società di abbigliamento e accessori per le attività sportive in montagna, innovativo, funzionale ad alte prestazioni.

L’ottimo materiale fornitomi evidenzia come GEBOMOUNTAIN sia pronta per un utilizzo anche ESTREMO dei propri ottimi capi.


   ZAMBERLAN   L'azienda che ha fornito ottimi scarponi di vario tipo, per l’alta quota ho utilizzato il modello “8000 MT EVEREST”, che si è comportato egregiamente.


  ONLYONE
CORPORATION

  L'azienda leader che mi ha fornito i validissimi Warmers (si attivano a contatto con l’aria) della giapponese Mycoal, adatti a qualsiasi esigenza e reperibili in diversi formati Mani (hand), Piedi (toe e foot) e Corpo (body e body adesive).


  ESI ITALIA   La società che mi ha fornito gli utili integratori, vitamine e altri prodotti per restare in  forma e in salute.  ESI  è  l’azienda italiana del settore naturale più diffusa nel mondo, con i suoi prodotti è presente in oltre 45 paesi, europei ed extraeuropei.


  TRENTINGRANA  
Il Consorzio dei Caseifici Sociali Trentini s.c.a., che mi ha fornito l’ottimo grana trentino, determinante in particolari momenti della spedizione, quando la necessità di energia supplementare per l’organismo era particolarmente importante ed intensa.


  KAIKKIALLA   marchio specializzato nell'ambito outdoor che porta lo stesso nome e il logo con la testa del vichingo, coposto da un'unione di più dettaglianti specializzati in articoli sportivi, di cui Sportler è membro fondatore.


  MASTERS  
società leader nella progettazione e  produzione di bastoncini da sci, da trekking e alpinismo. Nella spedizione abbiamo potuto confermare la bontà dei prodotti MASTERS, veramente ottimi.

  TEAMDEV   software factory che mi ha supportato nella costruzione di una storymap grazie alla quale tutti potevano sapere (grazie alla geolocalizzazione) dove ci trovavamo, rassicurando in tempo reale amici e parenti, potendo consultare il diario di viaggio ovunque, grazie al network


  GRIVEL   primaria azienda italiana azienda che produce attrezzature ed equipaggiamenti per alpinismo, arrampicata ed outdoor. Nasce nel 1818 a Courmayeur, ai piedi della più alta montagna delle Alpi, ed è il più antico produttore di articoli per alpinismo ancora in funzione.

  INTERMATICA   società leader che offre soluzioni dedicate nel settore delle telecomunicazioni con un approccio al mercato flessibile e innovativo. Operatore Telefonico e Service Provider dei maggiori sistemi satellitari, la società è in grado di proporre soluzioni globali ed integrate per la telefonia fissa, mobile e satellitare.



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